Oltre 12.000 operatori professionali, più di 2500 buyer (circa il 22% del totale) e 60 nazioni rappresentate: questo è il bilancio di Vinitaly Special Edition, la tre giorni che Veronafiere ha voluto dedicare al mondo del business del vino Made in Italy, in attesa della 54^ edizione della fiera in programma dal 10 al 13 aprile 2022.

“Si tratta di un risultato al di sopra delle nostre aspettative” ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. “Aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera e operatori hanno premiato il progetto di questa iniziativa business che ha registrato un elevato tasso di contatti e di vendite, oltre a un indice di soddisfazione unanime. Viviamo una congiuntura di forte ripresa che trova in Veronafiere un driver fondamentale per l’internazionalizzazione delle PMI e del vino italiano”.
Soddisfazione è espressa anche dalle istituzioni: “L’edizione speciale di Vinitaly conferma la ripartenza del vino Made in Italy dopo la pandemia. E il quadro emerso a Verona è più che positivo”, ha affermato il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio.
I segnali positivi per tutto il settore vitivinicolo sono emersi in maniera chiara da un’analisi di Coldiretti basata su dati ISTAT: il fatturato del vino Made in Italy raggiunge il valore record di oltre 12 miliardi nel 2021, superando anche i risultati del periodo pre Covid. A trainare questo risultato sono soprattutto le esportazioni, aumentate del +15% in tutto il mondo e giunte per la prima volta ad un valore superiore ai 7 miliardi, ma contribuiscono anche gli acquisti interni e familiari, con un incremento del 9,7% nei primi nove mesi dell’anno.

A spingere le esportazioni è soprattutto il commercio con gli Stati Uniti, che con un +19% si confermano il primo mercato di riferimento. Le vendite in Cina fanno registrare un +67%, ma anche i consumatori europei contribuiscono alla volata. In Francia le vendite di vino Made in Italy crescono del +17%, in Russia addirittura del +39%, mentre la Germania cresce del +5% ma su valori che ne fanno il primo mercato europeo di riferimento. Note meno positive arrivano dalla Gran Bretagna dove le esportazioni subiscono le conseguenze della Brexit, anche se gli inglesi si posizionano al secondo posto tra i clienti europei, grazie soprattutto al consumo di prosecco.
Vinitaly Special Edition, nonostante le dimensioni ridotte, ha confermato il trend di ripresa del settore fieristico già evidenziato da eventi come il Salone del Mobile, Macfrut e Cibus. La voglia di tornare in presenza si è fatta sentire, con l’arrivo di buyer e operatori da tutto il mondo. Per quanto riguardai paesi presenti a Vinitaly Special Edition, Europa (con i Paesi del Nord, Germania e Francia in testa), Russia, Stati Uniti e Canada guidano la domanda di vino italiano in fiera, seguiti da Est Europa, Regno Unito e Cina, che ha fatto il suo ritorno proprio a Verona.

“Una geografia – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – perfettamente allineata con i dati di crescita registrati sui mercati internazionali. Abbiamo mantenuto l’impegno dichiarato, ossia di una special edition altamente qualificata, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia, con operatori esteri provenienti proprio dalle aree in cui il vino italiano sta crescendo in maniera significativa.”
Tra le aree che hanno suscitato maggiore interesse, quelle dedicata al biologico e agli organic wine hanno registrato un’impennata dell’affluenza. Riscontro positivo anche per il calendario di masterclass della Mixology e gli eventi Sol&Agrifood ed Enolitech, anch’essi in versione straordinaria.