
Come risposta della regione mediterranea alla pandemia, l‘Unione per il Mediterraneo (UpM) ha lanciato diversi progetti per migliorare la situazione occupazionale nei paesi del Mediterraneo meridionale e orientale, e per mitigare le sfide poste al mercato del lavoro.
Le persone già più vulnerabili agli shock economici e alla mobilità ridotta, come i lavoratori occasionali, gli operai, i giovani e le donne, sono state particolarmente colpite dagli effetti negativi della pandemia. Di conseguenza, sono questi i principali gruppi target dell’iniziativa.

Iniziativa che è stata approvata alla Conferenza ministeriale sull’occupazione e il lavoro dell’Unione per il Mediterraneo, tenutasi a Marrakech, in Marocco, il 17 e 18 maggio scorsi.
I quattro progetti finanziati hanno beneficiato più di 18.000 persone in sette paesi del Mediterraneo: Grecia, Italia, Giordania, Libano, Malta, Marocco e Tunisia, per un budget complessivo di 1,13 milioni di euro.
Tra i progetti spicca “Flower“, volto a promuovere l’emancipazione e la resilienza delle donne, in particolare imprenditrici agricole, affrontando i diritti socio-economici e i rischi per la salute e cogliendo le opportunità offerte dalla conoscenza della legge, dei fondi e dei mercati. Il progetto ha formato in Marocco e Tunisia 1.000 lavoratrici, 20 cooperative femminili e 20 coach locali.
Il progetto MAST, Alleanza Mediterranea per il Turismo Sostenibile post COVID-19, promuove invece nuovi modelli di turismo sostenibile e ne assicura una ripresa resiliente nella regione. Con l’obiettivo di promuovere la cultura, sostenere le comunità, creare posti di lavoro e proteggere il patrimonio, MAST ha lavorato in 5 Paesi per proporre 37 nuove idee imprenditoriali, formare e guidare 300 imprenditori e lavoratori del turismo, costruire sinergie con una rete di 3.000 stakeholder.
RISE, Resilienza ed innovazione per il rafforzamento dello spirito imprenditoriale, punta a stimolare la creazione di posti di lavoro, soprattutto per le donne e i giovani. Il progetto ha aiutato le micro, piccole e medie imprese in Marocco e Tunisia, fornendo formazione a 20 PMI con 120 dipendenti, 40 organizzazioni sociali con 200 tecnici, 100 giovani aspiranti imprenditori.
“Searched“, infine, rinforza l’occupazione e favorisce le attività imprenditoriali, promuovendo le PMI nel settore agroalimentare in Tunisia e Giordania e nel settore dell’efficienza energetica in Libano. Il progetto prevede una formazione di capacity building per i disoccupati al fine di rafforzare le loro competenze. Il progetto ha formato, tra l’altro, oltre 80 giovani laureati e 40 giovani agricoltori.

L’obiettivo dell’Unione per il Mediterraneo è che questa prima edizione del Grant Scheme on Jobs, Trade and Investment continui nei prossimi anni. L’iniziativa mette in evidenza la determinazione dell’UpM a rispondere alla crisi economica a livello regionale, nazionale e locale, migliorando la situazione occupazionale nella regione, nonché il contesto imprenditoriale per gli imprenditori e le PMI. L’iniziativa è supportata dall’Agenzia tedesca per la cooperazione allo sviluppo, che fa parte del Ministero tedesco per la cooperazione e lo sviluppo economico.