A pochi chilometri dalle coste italiane troviamo uno dei principali partner dell’Italia: la Tunisia.

Abdelbasset Ghanmi, Direttore generale di FIPA Tunisia
Abdelbasset Ghanmi, Direttore generale di FIPA

La lunga storia di scambi, resi possibili soprattutto grazie alla stretta vicinanza geografica tra i due Paesi, ha permesso un graduale sviluppo della presenza italiana sul territorio tunisino, arrivando a contare più di 900 imprese, che impiegano 70.000 addetti nei settori tessile, industria elettrica, elettronica, meccanica, agroalimentare e industria calzaturiera, come riferito ad Africa e Affari da Abdelbasset Ghanmi, Direttore generale di FIPA, l’Agenzia tunisina per la promozione degli investimenti esteri.

Oltre alla considerevole presenza italiana, il Direttore ha sottolineato come “la Tunisia rappresenti oggi anche un punto di snodo verso altri mercati europei, verso il Medio oriente e verso i mercati africani”, riconoscendo buona parte del merito a Comesa, il Mercato comune dell’Africa orientale e australe, e all’implementazione dell’Area di libero scambio continentale, che fa della Tunisia “un luogo privilegiato per le imprese italiane che cercano operatività nel resto del continente africano”.

La stessa FIPA – Tunisia e l’Ambasciata della Tunisia a Roma, in collaborazione con Promos Italia e CTICI hanno voluto fare luce proprio su questo tema, organizzando un evento dal titolo “Tunisia: La Porta per l’Africa”, svoltosi lo scorso 9 dicembre presso il Palazzo delle Stelline di Milano.

L'ambasciatore della Tunisia in Italia Moez Sinaoui
L’ambasciatore tunisino in Italia Moez Sinaoui

Con il coinvolgimento di istituzioni e investitori italiani e tunisini, l’incontro ha avuto l’obiettivo di promuovere la Tunisia come destinazione attraente per gli investimenti esteri, fornendo approfondimenti in merito alle possibilità di collaborazione tra i due Paesi.

“Dall’11 ottobre abbiamo un nuovo governo tecnico con una donna, che sta lavorando per risanare la situazione economica dopo dieci anni, e la lotta alla corruzione. Adesso è il momento giusto per recarsi in Tunisia, con questo governo tecnico, approfondire i rapporti e approfittare della posizione strategica del Paese.”, ha spiegato l’Ambasciatore tunisino, Moez Sinaoui.

I vantaggi che rendono la Tunisia una destinazione appetibile per gli investimenti, sono la transizione democratica, un’economia liberale, un elevato grado di professionalità delle maestranze e una solida apertura verso gli investitori stranieri, che godono degli stessi diritti di quelli tunisini.

L’Italia è infatti uno dei maggiori investitori in Tunisia, seconda solo alla Francia, e come sottolineato Alan Christian Rizzi, Sottosegretario con delega ai rapporti con le Delegazioni Internazionali di Regione Lombardia, “il sostegno agli imprenditori italiani che vogliono investire in Tunisia è garantito anche dal supporto delle istituzioni, tra cui quello della Regione Lombardia”.

Alan Christian Rizzi, sottosegretario in Regione Lombardia
Alan Christian Rizzi, sottosegretario in Regione Lombardia

I numeri, che leggiamo su Africa e Affari, risultano essere molto promettenti: “Si parlava di 1 miliardo e 200 mila euro nel 2019, numero che ha subito una flessione fisiologica nel 2020 per l’emergenza covid.  I dati del primo semestre 2021 fanno però ben sperare, 500 milioni di euro, che vanno a consolidare il 2019.”

Improntare un partenariato win-win e offrire il giusto supporto alle imprese sono quindi i principali obiettivi di Italia e Tunisia per rafforzare i loro rapporti bilaterali, che giocano un ruolo fondamentale per lo sviluppo reciproco nelle aree dell’Europa e dell’Africa.