INDiplomacy ha seguito la prima giornata del T20 Summit, l’incontro degli istituti di ricerca del G20.
di Leonardo Brembilla
Ieri, 4 ottobre, ha preso finalmente il via il T20 Summit, l’incontro che conclude i lavori del Think20, l’Engagement Group ufficiale del G20 che coinvolge i think tank e gli istituti di ricerca. La tre giorni, organizzata dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e dall’Istituto Affari Internazionali (IAI), i due prestigiosi istituti di ricerca a cui la presidenza italiana del G20 ha affidato il coordinamento del T20, si svolge presso l’Università Bocconi di Milano.

Obiettivo del T20 è quello di fornire analisi e raccomandazioni di policy ai paesi che si riuniranno a ottobre a Roma per il summit del G20. Un ruolo cruciale, in un anno in cui la comunità internazionale è chiamata ad affrontare questioni enormi, dalla pandemia e la conseguente crisi economica alla crisi climatica. Il T20 Summit di Milano serve dunque a presentare i frutti del lavoro svolto in questi mesi dalle 11 task force del T20, che hanno provato a delineare nuove soluzioni in ambiti come la finanza internazionale, i cambiamenti climatici, l’innovazione e la salute globale. Il tutto sempre con uno sguardo alle tre P che orientano la presidenza italiana del G20: People, Planet, Prosperity.
L’atmosfera durante la giornata introduttiva è di soddisfazione per i risultati di un dialogo portato avanti in condizioni complesse, e di cauto ottimismo per la ripresa post-pandemia, anche se non si manca di sottolineare le tante sfide e i problemi creati dalle politiche messe in campo per contenere la crisi sanitaria ed economica, come la crescita del debito in molti paesi e le disuguaglianze nell’accesso ai vaccini.

Ad introdurre il T20 Summit sono intervenuti Giampiero Massolo e Paolo Magri, rispettivamente presidente e direttore di ISPI, assieme a Gianmario Verona, Rettore dell’Università Bocconi. “Come avevamo promesso all’inizio di quest’anno, ci siamo impegnati per rendere il T20 digitale, inclusivo e policy oriented” ha detto Paolo Magri. “È stato un percorso difficile, ma anche entusiasmante e gratificante”.
Il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha aperto ufficialmente i lavori con un breve discorso. “La pandemia ha reso evidente a tutti che il sistema multilaterale così com’è non va bene. Bisogna renderlo più inclusivo ed efficace” ha detto Guterres. “Dobbiamo anche agire per proteggere le risorse che saranno fondamentali per le prossime generazioni. Per questo, ho proposto un Global Summit for the Future e intendo creare un Inviato Speciale per le Generazioni Future e aprire un ufficio delle Nazioni Unite per la gioventù.”
A seguire, diversi panel e ospiti d’eccezione, come l’ex capo economista della Banca Mondiale ed ex segretario al Tesoro americano Larry Summers, il Ministro dell’Innovazione Vittorio Colao, Patricia Espinosa, Segretaria Esecutiva dell’UNFCCC e Camilla Bausch, Direttrice di Ecologic Institute, hanno discusso alcuni dei temi e delle policy frutto del lavoro di questi mesi.

Il dibattito ha toccato la crescita preoccupante del debito pubblico e gli strumenti messi in campo per contenerla, le politiche volte a rendere il mondo digitale più accessibile, flessibile e sicuro, e le azioni necessarie a livello globale per affrontare i cambiamenti climatici e promuovere una crescita sostenibile.
“Bilanciare People, Planet e Prosperity sarà complicato. L’unico modo per farlo è attraverso il multilateralismo, con gli strumenti che abbiamo. Il G20 funziona: ha il giusto mix di funzionalità e legittimità. È uno strumento con cui possiamo affrontare le sfide che abbiamo davanti” ha concluso Angel Gurría, ex segretario generale dell’OECD, concludendo con una nota positiva la prima giornata del T20 Summit.