Le Olimpiadi di Tokyo 2020 si sono concluse domenica 8 agosto con la cerimonia di chiusura e il passaggio di consegne a Parigi 2024. Da Tokyo 2020 viene fuori la fotografia dell’Italia di oggi: un’Italia bella, forte e multietnica, che è riuscita a portare a casa risultati eclatanti con 40 medaglie e il record assoluto di 10 ori, 2 in più rispetto a Pechino, Londra e Rio.

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Medaglie Italiane a Tokyo 2020

Mai l’Italia aveva conquistato almeno una medaglia in ciascuno dei 16 giorni di Olimpiade e mai aveva raggiunto il podio in 19 discipline differenti – erano state 17 ad Atene 2004. Senza dubbio, i 5 ori dell’atletica rappresentano un valore inestimabile, oltre ai 20 bonzi – numero mai raggiunto prima – e ai 14 quarti posti. Tokyo 2020 ha dato anche un grande messaggio di speranza e integrazione: per la prima volta sono stati portati atleti nati in tutti e cinque i continenti.

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Giovanni Malagò, Presidente del Coni

Abbiamo reso felice un Paese. La responsabilità era grande, ma indubbiamente questa squadra che gestisce il Comitato olimpico è molto competente, una cosa molto rara nel nostro mondo” ha spiegato il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa di chiusura dei Giochi a Casa Italia. “La nostra proposta è quella di anticipare l’iter burocratico per lo ius soli sportivo, che ad oggi è infernale, un girone dantesco. “Ci sono decine di pratiche che giacciono sui tavoli. Se aspetti il momento per fare la pratica hai perso una persona. […]” ha continuato il Presidente.

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Gianmarco Tamberi esulta per il suo oro nel salto in alto maschile

Atleti italiani con chiare origini straniere sono il velocista Jacobs, che è nato negli Stati Uniti da madre italiana e padre americano ed è cresciuto nel nostro Paese, e la pallavolista Paola Egonu, che è invece nata in Italia da due genitori stranieri e ha ottenuto la cittadinanza al termine delle scuole dell’obbligo. Anche il pallavolista Ivan Zaytsev, nato in Italia da genitori russi, ha ottenuto la cittadinanza italiana dopo aver superato i dieci anni di residenza nel nostro Paese.

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Abbraccio tra gli atleti Marcell Jacobs e Fausto Desalu dopo aver vinto l’oro nel 4×100

Altri sportivi con origini straniere sono quelli che sono stati adottati da genitori italiani e hanno poi acquistato la cittadinanza del nostro Paese. Qui rientrano, per esempio, il quattrocentometrista Vladimir Aceti, nato in Russia e adottato all’età di 5 anni, e il corridore Yenameberhan Crippa, nato in Etiopia e adottato da una coppia milanese. Il lanciatore del peso Zane Weir, invece, è nato e cresciuto in Sud Africa, da genitori stranieri, ma a febbraio 2021 ha ottenuto l’eleggibilità a rappresentare l’Italia a livello internazionale grazie alle origini del nonno materno, triestino. Infine c’è chi ha la nazionalità italiana per questioni coniugali: la canoista Kiri Tontodonati, per esempio, è australiana, ma ha cognome e cittadinanza italiana perché ha sposato un italiano.