Milano è di nuovo sotto i riflettori. La capitale della moda italiana ha accolto e raccontato, nella frenetica settimana passata, il mondo del fashion e del Made in Italy, in una chiave sempre più diverse e inclusiva. La Milano Fashion Week è infatti tornata in presenza, con un vasto corollario di eventi, sfilate ed incontri.
Dal 22 al 26 settembre nella città è andata in scena la sesta edizione della Afro Fashion Week, evento che continua a smuovere i confini che per anni hanno circoscritto il mondo della moda a pochi continenti. La Afro Fashion Week, promossa dalla Afro Fashion Association, si è svolta in concomitanza con la Milano Fashion Week poiché entrambe accomunate dallo stesso denominatore: le tematiche sociali e il quelle ecologiche.
“Fab 5. We are made in Italy” è stato uno degli eventi di apertura. Istituito nel febbraio 2021 – grazie alla stretta collaborazione tra Stella Jean, unica donna nera nella Camera della Moda Italiana, Edward Buchanan e Michelle Francine Ngomo, capo della Afro Fashion Association – il progetto si propone di affermare gli stilisti BIPOC, Black Indigenous People of Color, nel mondo della moda Made in Italy.

Quest’anno “Fab 5. We are made in Italy” è stato interamente dedicato al mondo femminile. Le partecipanti BIPOC sono state cinque, dalle radici ancorate ad altrettante nazioni differenti: Cuba, Togo, Haiti, India e Marocco.
Sheetal Shah, Nyny Rike Goungou, Romy Calzado Celda, Zineb Hazim e Judith Saint Germain sono state portavoce della necessità di una maggior inclusività, nonché del riconoscimento di quel valore aggiunto che la creatività BIPOC potrebbe apportare al sistema.
Per i giovani stilisti emergenti BIPOC, rigorosamente scelti dalla Afro Fashion Association, è stato ideato il progetto “Beyond Mitumba – Unveiling the Unseen”. La parola “Mitumba” si riferisce ad una pratica largamente diffusa nei paesi in via di sviluppo e cioè la rivendita di abiti usati provenienti dall’occidente. Il continuo flusso delle masse tessili crea involontariamente delle discariche di tessuti, che però non hanno degli sbocchi adeguati.
Il circolo è vizioso: oltre a portare ad esiti negativi per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, finisce per inibire l’imprenditoria della moda locale. “Beyond Mitumba – Unveiling the Unseen” è dunque un progetto volto alla promozione del riciclo tessile, che ha portato in campo tematiche complesse e che spesso e volentieri sono “unseen”. Questa Fashion Week è stato il punto di incontro perfetto tra inclusione e temi ambientali.