Il Ministero degli Affari Esteri ha messo in moto il progetto “Monitoraggio, valutazione e razionalizzazione dell’uso dell’acqua per il settore agricolo in Libia”, mettendo a disposizione un contributo di 830.000 euro.

L’iniziativa, lanciata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) in collaborazione con il Ministero delle Risorse Idriche in Libia, mira ad improntare un uso più efficiente delle risorse idriche nel campo dell’agricoltura in Libia.
“Si tratta di un progetto di fondamentale importanza per la Cooperazione Italiana in Libia in quanto cruciale per la sopravvivenza e il miglioramento delle condizioni di vita essenziali, come la sicurezza alimentare, l’agricoltura e l’acqua. Allo stesso tempo, mira a rafforzare la capacità, la conoscenza e il coordinamento del settore”, ha affermato Andrea Senatori, direttore dell’ufficio regionale dell’Aics a Tunisi, competente anche per la Libia.
Le modalità di attuazione del progetto sono state discusse ad un tavolo virtuale, presieduto lo scorso 31 gennaio dal ministro delle Risorse Idriche, Tariq Abdel, dal vice ministro dell’Agricoltura, Mohamed Bashir Al Turki e dall’Ambasciata italiana a Tripoli e con la partecipazione delle principali parti interessate nel settore della gestione dell’acqua.

Come indicato nella dichiarazione, inizialmente verrà effettuata un’approfondita valutazione dell’uso dell’acqua nel settore agricolo, con il fine di sostenerne il monitoraggio, la valutazione e la razionalizzazione e migliorare le prestazioni di gestione dell’acqua agricola, in particolare il consumo e la produttività.
Verrà poi formulato un piano strategico per la gestione delle risorse idriche che riveda i fabbisogni idrici, alimentari ed energetici.
Promuovendo un uso più efficiente dell’acqua agricola, il progetto è finalizzato soprattutto ad intervenire per rafforzare la sicurezza alimentare in Libia, in particolare nella regione del Fezzan, prevenendo al contempo gravi carenze idriche, degrado ambientale e sfollamento di massa della popolazione.

Per concretizzare questo impatto, al-Turki ha affermato che “c’è bisogno di coordinamento, comunicazione e scambio di informazioni ed esperienze tra i settori nazionali per costruire un quadro di cooperazione tra il ministero dell’Agricoltura e bestiame, il ministero delle Risorse idriche e tutti i partner nazionali per condividere dati, sistemi ed esperienze”.
In un contesto in cui la Libia è caratterizzata da una carenza idrica assoluta, con risorse idriche rinnovabili interne pro capite di circa 106 metri cubi pro capite all’anno, la partnership tra AICS, FAO e le autorità libiche può rappresentare un’opportunità importante per lo sviluppo agricolo del Paese. Il progetto rientra inoltre nell’ambito dell’Iniziativa regionale per la scarsità d’acqua della FAO.