La regione balcanica rappresenta un terreno fertile per il Made in Italy, anche grazie agli ottimi rapporti commerciali che l’Italia vanta con i paesi del territorio. Due paesi in particolare offrono mercati con grandi opportunità di business per le aziende italiane: Serbia e Kosovo

Un incontro a Bruxelles tra il primo ministro del Kosovo Albin Kurti  e il presidente della Serbia Aleksandar Vučić
Un incontro a Bruxelles tra il primo ministro del Kosovo Albin Kurti e il presidente della Serbia Aleksandar Vučić

Non trascurabili però, sono le tensioni irrisolte tra questi ultimi, tra cui il mancato riconoscimento dello Stato del Kosovo da parte della Serbia e i numerosi attriti in ambito politico e commerciale; il loro processo di integrazione nell’UE è infatti frenato dalle rigidità delle posizioni dei due governi. 

Queste conflittualità, oltre a rendere complesse le relazioni tra i due paesi, hanno anche un rilevante impatto sui rapporti con l’Unione Europea, la quale ha svolto il ruolo di mediatrice durante il vertice UE- Balcani Occidentali, tenutosi il 6 ottobre scorso a Brdo, in Slovenia. 

Un miglioramento dei rapporti bilaterali e una maggiore stabilità del clima politico nei due paesi balcanici potrebbero favorire le prospettive di business delle aziende italiane, aumentando esponenzialmente le possibilità di accordi commerciali. 

Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, al vertice UE-Balcani Occidentali
Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, al vertice UE-Balcani Occidentali

Per noi questo vertice sarà l’occasione di confermare la prospettiva europea dei Balcani”, ha commentato al vertice il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ma anche per “ribadire che siamo pronti a mobilitare grossi investimenti per sostenere le loro riforme economiche e la lotta alla corruzione”.  

“Serbia e Kosovo, potenzialità di business dopo il vertice europeo”, una ricerca elaborata dall’Ufficio Studi di SACE che analizza i rapporti commerciali dell’Italia con Serbia e Kosovo, dimostra l’importanza di tali legami

L’Italia è un partner di rilievo per la Serbia, con un flusso di esportazioni Made in Italy – principalmente macchinari, tessile e abbigliamento e prodotti in metallo – che ammontava a 1,6 miliardi nel 2020. Nei primi sei mesi di quest’anno si è registrata una crescita tendenziale del 29%, grazie alla concia di Vicenza e di Pisa, ai macchinari di Milano e Monza e di Reggio Emilia, ai metalli di Brescia, alle piastrelle di Modena e Reggio Emilia e alle calzature di Firenze. Sul territorio serbo sono presenti oltre 600 imprese italiane per un portafoglio di investimenti di circa 3 miliardi di euro divisi tra settore automobilistico, bancario e tessile. 

mappa di Serbia e Kosovo

Il Kosovo importa dall’Italia beni – principalmente agroalimentare e meccanica strumentale – per un valore di 105 milioni di euro, proporzionato alle sue minori dimensioni demografiche (meno di 2 milioni di abitanti). Nei primi sei mesi del 2021 si osserva una crescita tendenziale dell’export del 45% con il contributo, tra gli altri, dei casalinghi e prodotti in metallo di Brescia, dei caffè e dolci di Torino, delle macchine per l’industria cartaria di Lucca e delle macchine utensili e per il legno di Pesaro Urbino. La presenza di operatori italiani nel Paese conta circa 20 aziende