All’indomani della Giornata Mondiale dell’Acqua, in Nigeria è stato raggiunto un importante traguardo. L’azienda italiana Eni, in collaborazione con la FAO, ha consegnato 11 nuovi impianti idrici ad energia solare nel nord-est del Paese.

Eni e FAO realizzano un pozzo in Nigeria
La realizzazione di un pozzo in Nigeria

Eni, attraverso le proprie controllate nigeriane Nigerian Agip Exploration (NAE) e Agip Energy & Natural Resources (AENR), e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), hanno fornito impianti integrati – costituiti da pozzi, pannelli fotovoltaici, impianti di trattamento e punti di prelievo – che approvvigionano acqua per il consumo domestico e per l’irrigazione

La costruzione degli impianti è frutto dell’iniziativaAccesso all’Acqua”, attuata da FAO ed Eni in collaborazione con il partner di Eni, la Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC), per promuovere l’accesso all’acqua pulita e sicura in Nigeria.

La consegna degli impianti idrici – ha detto Alberto Piatti, responsabile dello Sviluppo Sostenibile di Eni – rappresenta una tappa fondamentale nella collaborazione con FAO nella regione che contribuisce a migliorare la vita delle comunità. Grazie al completamento del progetto, migliaia di persone avranno accesso all’acqua pulita, un passo concreto per migliorare le condizioni generali di vita degli abitanti, fornendo loro una fonte sicura anche per altri usi, come l’agricoltura, per dare impulso a un reale sviluppo sociale“.

Donne utilizzano un pozzo in Nigeria
Donne utilizzano un pozzo in Nigeria

Il progetto di collaborazione fa leva sulle competenze e il know-how delle parti per favorire l’accesso all’acqua da parte delle comunità colpite da problematiche socio-economiche, dall’esposizione ai cambiamenti climatici e dai conflitti interni che hanno alimentato negli ultimi anni la crisi del Paese. 

In particolare, la partnership contribuisce al sostegno umanitario per gli sfollati interni (IDPs) e per le comunità ospitanti del Nord Est colpiti dall’emergenza umanitaria – causata dal violento movimento Boko Haram e dal restringimento del bacino del Lago Ciad, principale fonte d’acqua per le comunità locali – che ha provocato spostamenti di popolazione senza precedenti e una prolungata interruzione delle attività agricole, di allevamento e di pesca.

La costruzione dei pozzi d’acqua, alimentati da pannelli fotovoltaici, è stata ultimata tra il 2018 e il 2020 in diverse comunità situate nelle aree di governo locale ma causa della situazione instabile dell’area, finora non è stato possibile organizzare la consegna ufficiale degli impianti idrici.

A partire dal 2018, Eni e FAO hanno realizzato complessivamente 22 progetti di pozzi d’acqua nel quadro dell’iniziativa “Accesso all’Acqua”: cinque nel Territorio della Capitale Federale Abuja e 17 nel nord-est della Nigeria, in particolare negli Stati di Borno, Adamawa e Yobe. 

La mappa dei pozzi realizzati da Eni
La mappa dei pozzi realizzati da Eni

Nel complesso, l’iniziativa ha contribuito a migliorare i servizi igienici e ripristinare i mezzi di sussistenza per circa 67.000 persone, includendo gli sfollati interni e le comunità ospitanti.

I pozzi di acqua a energia solare e il più ampio investimento di FAO nell’irrigazione e nella gestione dell’acqua – ha sottolineato il country representative di FAO in Nigeria e dell’Economic Community of West African States (ECOWAS), Fred Kafeero, nel corso della cerimonia di consegna alle autorità degli Stati di Borno e Yobesono – sono un segno concreto del nostro impegno a supportare il Governo della Nigeria nel raggiungimento dei propri obiettivi di sviluppo. Nel nord-est, la disponibilità di acqua potabile sicura e di acqua per l’agricoltura è fondamentale per la crescita e la ripresa dei servizi essenziali“.

L’utilizzo del bene primario nelle zone di intervento in Nigeria è garantito dalle competenze messe in campo da FAO ed Eni: secondo i termini dell’accordo di collaborazione, FAO fornisce supporto nell’individuazione delle aree di intervento per i pozzi, competenze tecniche e know-how nelle aree interessate, nonché formazione sulla gestione dell’acqua e sulla sostenibilità, mentre Eni è responsabile della perforazione dei pozzi e della fornitura di impianti fotovoltaici.

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La sinergia tra FAO-Eni è un esempio del tipo di Partenariato Pubblico-Privato (PPP) previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, come strumento essenziale per guidare la realizzazione degli SDGs al livello locale, in particolare l’SDG1, Povertà zero, l’SDG2, Fame zero, l’SDG6 , Acqua pulita e igiene, l’SDG13, Agire per il clima, e l’SDG17, Partnership per gli obiettivi.

Anche le autorità locali competenti sono coinvolte per fornire supporto nella formazione e nella sensibilizzazione delle comunità sulla gestione dell’acqua e sulle pratiche per la sostenibilità a lungo termine.