L’Italia ha restituito trenta reperti archeologici al Messico.

Italia Messico, la cerimonia di restituzione
La cerimonia di restituzione

La restituzione è avvenuta dopo che i reperti erano stati sequestrati dai Nuclei del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in diverse regioni del nostro Paese, riconosciuti e autenticati dai funzionari del Museo delle Civiltà di Roma e dall’Instituto Nacional de Antropologia e Historia del Messico.

I reperti includono tre statuette in terracotta appartenenti alle culture Maya dello Stato di Campeche (VI-X secolo d.C) e a quella di Remojadas dello Stato di Veracruz (III-VII secolo d.C) e due statuette di figure antropomorfe in argilla modellata risalenti alla cultura Teotihuacana dell’altopiano centrale del Messico (III-VII secolo d.C) e a quella delle valli centrali di Oaxaca (XI-XVI sec. d.C.).

Un sito archeologico in Messico
Un sito archeologico in Messico

A questi si aggiungono diciassette reperti archeologici appartenenti alle culture Totonaca, Michoacán, Coyotlatelco, Zapoteca, Mixteca, Maya o afferenti al periodo preclassico, classico e postclassico mesoamericano e sei figurine antropomorfe in terracotta, argilla e pietra di piccole dimensioni, una collana in roccia e un vaso in argilla con decorazioni.

Un gesto concreto di diplomazia culturale – ha commentato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini che conferma l’impegno dell’Italia nel contrasto al traffico illecito di beni culturali e nella restituzione ai Paesi di provenienza del patrimonio culturale di loro appartenenza”. 

Alcuni dei reperti restituiti
Alcuni dei reperti restituiti

La restituzione dei reperti al Messico è avvenuta lo scorso 1° luglio nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato il Generale Teo Luzi, Comandate Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Generale Roberto Riccardi, Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Carlos García de Alba, Ambasciatore del Messico in Italia e Andrea De Pasquale, Direttore dell’Archivio Centrale dello Stato Italiano.

Verranno restituiti, invece, dal Messico all’Italia, i 1.271 documenti che costituiscono l’archivio personale dello scultore italiano Ettore Ferrari, autore, tra le altre cose, della statua di Giordano Bruno a Campo dei Fiori a Roma.