Lo scorso 30 maggio, 95 rifugiati vulnerabili costretti a fuggire dal proprio paese, tra cui bambini, donne vittime di tratta, sopravvissuti alla violenza e alla tortura e persone in gravi condizioni di salute, sono partiti dalla Libia alla volta di Fiumicino.

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I rifugiati sono stati individuati dall’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, in Libia, anche su indicazione della Comunità di Sant’Egidio e della Federazione delle Chiese Evangeliche.

Si è trattato del terzo volo di questo tipo, partito dalla Libia sulla base dell’attuazione di un protocollo firmato ad aprile 2021 dai ministeri dell’Interno e degli Affari Esteri, UNHCR, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e Tavola Valdese, che unisce le buone prassi delle evacuazioni di emergenza e dei corridoi umanitari e riguarderà 500 persone in totale.

Giunti in Italia, i rifugiati sono accolti da Comunità di Sant’Egidio, FCEI e Tavola Valdese, per l’inserimento in un percorso di integrazione secondo il modello dei corridoi umanitari.

La Farnesina si conferma in prima linea nell’evacuazione d’emergenza dalla Libia di persone particolarmente vulnerabili. Ancora una volta, è determinante la stretta collaborazione tra istituzioni e società civile, nel comune obiettivo di liberare i rifugiati provenienti dai centri di detenzione libici” ha affermato Luigi Vignali, Direttore Generale per le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri.

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Francesca Ferrandino, Capo Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, sottolinea che “quest’ultimo arrivo dalla Libia è il tangibile risultato della fruttuosa cooperazione tra pubblico e privato che contraddistingue ormai da anni l’azione dell’Italia in materia di canali legali di accesso. I corridoi umanitari dalla Libia rappresentano una risposta concreta ai bisogni di rifugiati particolarmente vulnerabili in un contesto di crisi protratta sul quale rimane alta l’attenzione delle istituzioni.”

Siamo grati all’Italia per l’impegno nel proseguire queste operazione salvavita” ha detto Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “È un segno importante di solidarietà e di umanità. In un mondo sempre più incerto ed insicuro e dove oltre 100 milioni di persone sono state costrette alla fuga speriamo di poter continuare a lavorare insieme per ampliare i canali sicuri, incluso il reisediamento, permettendo ai rifugiati di ricostruire la propria vita in sicurezza e dignità”.

Siamo felici di dare il benvenuto a queste persone. Ci auguriamo che i corridoi umanitari dalla Libia e non solo diventino una politica strutturale dell’Unione Europea, insieme ad altre vie complementari e legali per accogliere chi scappa dal proprio paese. La solidarietà dimostrata verso la popolazione in fuga dall’Ucraina dovrebbe valere come insegnamento; ci auguriamo davvero che quella tragedia possa indurre anche un cambio di passo nelle politiche europee di accoglienza e nelle popolazioni dei Paesi che accolgono i migranti” ha dichiarato Daniele Garrone, Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.

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Dal 2017, l’UNHCR ha evacuato o reinsediato 6.145 rifugiati e richiedenti asilo dalla Libia, di cui 997 in Italia. Le evacuazioni erano riprese a novembre 2021 dopo un anno di interruzione dovuto al divieto dei voli umanitari da parte delle autorità libiche. L’UNHCR stima che nel 2023 globalmente più di 2 milioni di rifugiati avranno bisogno di reinsediamento; si tratta di un aumento del 36% rispetto al 2022, che riguarda 1,47 milioni di persone.

I canali regolari e sicuri, tra cui le evacuazioni di emergenza, i corridoi umanitari, il reinsediamento ed il ricongiungimento familiare, rappresentano un’àncora di salvezza per i rifugiati, permettendo loro di ricostruirsi un futuro in dignità senza essere costretti a intraprendere viaggi pericolosi nelle mani dei trafficanti. Allo stesso tempo sono un segnale tangibile di solidarietà verso i paesi che ospitano le più grandi popolazioni di rifugiati al mondo