ICE Agenzia e l’Ambasciata italiana in Kirghizistan hanno organizzato una country presentation del paese centroasiatico, un mercato interessante per aziende e prodotti italiani, in particolare in industria leggera, agribusiness ed energia. 


La country presentation online del kirghizistan
La country presentation online del kirghizistan

Il 12 aprile ICE Agenzia, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Nur-Sultan e l’Ufficio ICE di Almaty, ha organizzato una presentazione on-line delle opportunità offerte dal Kirghizistan. Lo ha raccontato in un approfondito articolo il portale Exportiamo. 

La Country Presentation aveva come obiettivo illustrare alle aziende italiane le politiche di attrazione investimenti del Kirghizistan e le opportunità commerciali che il paese offre agli esportatori italiani. Il focus era su tre settori chiave: agribusiness, industria leggera ed energia.

All’evento hanno preso parte il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, rappresentanti dei ministri dell’Energia e del Commercio kirghizi e l’ambasciatore kirghizo in Italia, Bazarbaev Taalai Cholponbekovich. 

Il Kirghizistan è un paese di 6.6 milioni di abitanti. Gode di una posizione geografica strategica dal punto di vista logistico e commerciale e la sua ricchezza è largamente dovuta alle ingenti risorse minerarie (oro e carbone) e idriche, all’industria tessile ed agroalimentare. Inoltre, vi è un grande potenziale di sviluppo dell’energia idroelettrica, destinata anche all’esportazione verso gli stati confinanti. 

Un impianto idroelettrico in Kirghizistan
Un impianto idroelettrico in Kirghizistan

Il paese aderisce all’Unione Economica Euroasiatica ed è stato il primo della regione centroasiatica ad entrare nel WTO, nel 1998. Negli ultimi tempi, il governo kirghiso ha aperto l’economia agli investimenti esteri. La legge riconosce agli investitori esteri lo stesso status legale di quelli nazionali e prevede pertanto la possibilità di acquistare azioni di imprese kirghise, partecipare a programmi di privatizzazione, rimpatriare i capitali ed esportare i profitti. 

L’apertura ai mercati internazionali è completata dall’adesione alla Belt and Road Initiative (BRI) cinese e dal fatto che nel 2016 il paese ha ottenuto lo status GSP+ (sistema di preferenze generalizzate) che esenta dalle tariffe doganali 6.200 articoli per l’esportazione nell’Unione Europea. 

Le relazioni bilaterali tra Italia e Kirghizistan si sono sviluppate molto negli ultimi anni. L’Italia è stato infatti il primo paese europeo a lanciare uno strumento di coordinamento rafforzato e di dialogo strategico con le cinque repubbliche centroasiatiche: la Conferenza “1+5”. Tuttavia, come ha sottolineato il sottosegretario Di Stefano, l’interscambio tra i Paesi rimane al di sotto del suo potenziale di sviluppo. Nel 2021, l’interscambio è stato pari a 25 milioni, inferiore al suo record storico di 36 milioni di euro, raggiunto nel 2017. 

Il viceministro degli Affari Esteri kirghizo Aibek Artykbaev ritiene chela causa del mancato sviluppo sia la mancanza di informazioni complete sulle opportunità di interscambio con il Kirghizistan e l’assenza in passato di una missione diplomatica permanente. 

Il ministro Di Maio presiede la Conferenza Italia - Asia Centrale in Uzbekistan
Il ministro Di Maio presiede la Conferenza 1+5 in Uzbekistan

Detto ciò, il mercato kirghiso è fortemente interessato alla tecnologia italiana, con particolare riguardo all’industria leggera e tessile, al settore agroindustriale e nello specifico, alla meccanizzazione agricolatrasformazione alimentare e all’irrigazione, e al settore delle infrastrutture, con particolare attenzione all’energia idroelettrica

Le industrie tessili e dell’abbigliamento sono settori ad alto potenziale, che esportano il 90 per cento della produzione. Il Paese si sta orientando ad un maggiore sviluppo tecnologico del settore in un’ottica sostenibile. Considerata l’importanza dell’industria tessile e dell’abbigliamento in Italia, il Kirghizistan vorrebbe attirare aziende tessili italiane per localizzare la loro produzione nel Paese, anche attraverso la creazione di joint ventures. Inoltre, gli operatori del settore guardano con molta attenzione ai macchinari italiani, apprezzati per la tecnologia innovativa e per le soluzioni su misura. 

L’agricoltura rimane una parte vitale dell’economia del Kirghizistan, dal momento che contribuisce per circa il 15% del PIL. Il Kirghizistan ha sempre venduto prodotti a paesi come la Russia e il Kazakhstan, ma vuole diversificare i propri mercati di riferimento. Anche qui, vi è interesse a portare know-how, innovazioni ed esperienza italiane in Kirghizistan, sfruttando le vantaggiose normative fiscali e la creazione di joint ventures. Anche in questo settore poi l’Italia ha un potenziale significativo per le esportazioni di macchinari specializzati. 

Prodotti tessili tradizionali del Kirghizistan
Prodotti tessili tradizionali del Kirghizistan

Infine, il settore energia. Il Kirghizistan dispone di abbondanti risorse idroelettriche e al momento sfrutta meno del dieci per cento del suo potenziale. Più del 90% dell’elettricità prodotta in Kirghizistan è idroelettrica e il paese potrebbe diventare una potenza esportatrice nella regione. Per garantire un approvvigionamento affidabile e sicuro del settore elettrico, il paese ha bisogno di sviluppare i settori dell’energia verde e dell’efficienza energetica, e guarda quindi con interesse alla cooperazione con attori internazionali.

Gli investitori italiani sono stati quindi invitati a considerare progetti per la realizzazione di grandi e piccole centrali idroelettriche nel paese, oltre a investire nel campo delle energie rinnovabili per condividere il loro know-how. Tra i potenziali progetti di investimento ci sono anche diverse aree di cooperazione nei lavori preparatori, ad esempio nei servizi di ingegneria professionale.