
Il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e il Ministro delle Finanze dell’Etiopia, Ahmed Shide, in presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Etiopia, Agostino Palese e della titolare della sede Aics di Addis Abeba, Isabella Lucaferri, hanno firmato l’accordo bilaterale per l’iniziativa “Building integrated agro-industrial parks in Oromia, Amhara, SNNPR and Tigray”.
L’iniziativa prevede la creazione di parchi agro-industriali integrati in Etiopia, proprio grazie al sostegno della Cooperazione Italiana. La firma dell’accordo è avvenuta durante la visita ufficiale del ministro Di Maio in Etiopia, che avevamo raccontato qui.
L’accordo, spiega l’Ufficio Aics di Addis Abeba, dà il via ad un prestito agevolato di 22 milioni di euro al governo etiope.

Inoltre, grazie a un fondo aggiuntivo di 2 milioni di euro, donato dall’Italia, UNIDO fornirà assistenza tecnica al governo dell’Etiopia per supportare la creazione di sistemi di gestione della qualità e tracciabilità, inclusione di genere e modelli di economia circolare all’interno dei parchi.
I finanziamenti stanziati, secondo quanto precisato dal ministero etiope delle Finanze, saranno utilizzati per sostenere nello specifico, lo sviluppo dei parchi agroindustriali integrati di Bulbula, Bure, Yirgalem e Ba’eker ed i vicini centri di trasformazione rurale, con lo scopo di creare posti di lavoro nelle aree rurali del Paese, aumentare i redditi degli agricoltori, generare proventi da esportazione, sostituire le importazioni di agro-lavorati e contribuire alla crescita economica e alla trasformazione strutturale dell’economia etiope.

La Cooperazione allo sviluppo italiana ha una presenza significativa in Etiopia dal 1976. L’Etiopia rappresenta uno dei paesi prioritaria della Cooperazione Italiana in Africa: tra il 2017 e il 2019, Aics ha investito nel paese 125 milioni di euro, suddiviso tra 85 milioni finanziati attraverso crediti d’aiuto e 40 milioni a dono: un aumento del 25% rispetto al triennio precedente.
L’agricoltura rappresenta un settore fondamentale per l’economia etiope, caratterizzato tuttavia da metodi produttivi tradizionali, e minacciato dalle frequenti siccità che colpiscono la regione. Per questo motivo, investimenti strutturali in un’agricoltura innovativa e resiliente possono fare la differenza per la popolazione e l’economia del gigante africano.