
L’azienda italiana MERMEC, leader mondiale nella progettazione e sviluppo di soluzioni integrate per la diagnostica, il segnalamento e la manutenzione predittiva delle infrastrutture ferroviarie, metropolitane e tramviarie nel mondo, si è aggiudicata un’importante gara in Belgio.
La gara, bandita da Infrabel, le ferrovie del Belgio, riguarda la fornitura di treni per la diagnostica delle infrastrutture ferroviarie, per un valore compreso tra i 50 e i 90 milioni di euro, in relazione al numero di treni che verranno richiesti.

Fondata nel 1988, MERMEC ha il suo quartiere generale a Monopoli. L’azienda, presente con prodotti e sistemi venduti in 71 nazioni, fa parte del gruppo Angel, che si occupa anche di aerospazio e meccatronica digitale.
Il prodotto offerto da MERMEC, comprendente treni ad altissima tecnologia, capaci di viaggiare a 200 km/h in modalità ‘bimodale’, a trazione elettrica con pantografo e a batteria fino a 120 Km/hr, si caratterizza per l’eccellenza e le potenzialità tecnologiche in linea con gli standard ambientali richiesti da Infrabel.
Il giornalista Michelangelo Borrillo ha intervistato per il Corriere della Sera Vito Petrosa, presidente del Gruppo Angel.
«Si tratta — spiega Pertosa — di treni green: a trazione elettrica con il pantografo, come ce ne sono già tanti in circolazione, ma con la peculiarità di essere alimentati anche solo a batteria.»

«In pratica, non sono treni ibridi, ma green a 360 gradi: prevedono infatti anche il recupero di energia in discesa e in frenatura, fasi in cui ricaricano le batterie. Nel campo dei treni diagnostici Mermec è la prima a utilizzare le batterie, ma anche per i treni passeggeri esistono al momento, nel mondo, solo pochissimi sviluppi a batteria».
«L’ulteriore peculiarità di questi treni anche a batteria — conclude Pertosa — è che si tratta di mezzi bitensione 25 KW e 50HZ e con 3KW a corrente continua oltre che con batteria, fino a 1.000 Volt. Tutta tecnologia progettata e sviluppata da un’azienda di proprietà italiana, con tecnologia italiana e bravissimi ingegneri italiani».