Il ministero della Sanità dell’Angola ha siglato un memorandum d’intesa con la compagnia energetica italiana Eni finalizzato al rafforzamento delle capacità degli operatori sanitari nel Paese africano.

Una consegna di vaccini italiani in Angola
Una consegna di vaccini italiani in Angola

A darne notizia è la stessa Eni. Nell’ambito del memorandum d’intesa firmato negli scorsi giorni,il gruppo italiano rafforzerà i servizi cardiovascolari del Complesso Ospedaliero Dom Alexandre do Nascimento, rafforzando la capacità di chirurgia cardiovascolare attraverso la creazione di un programma di formazione per creare un servizio di cardiochirurgia sostenibile per la regione attraverso la formazione on the job in Angola, telemedicina e sessioni di 2a opinione.

L’azienda supporterà inoltre il servizio cardiovascolare dell’ospedale attraverso la fornitura di interventi cardiochirurgici (sia medici che chirurgici) e fornirà supporto tecnico per la gestione dell’ospedale, concentrandosi sull’amministrazione ospedaliera, sulla gestione delle risorse umane e sull’ingegneria medica.

Il protocollo d’intesa consentirà la formazione di 100 professionisti di cardiochirurgia a beneficio di un numero stimato di 250 pazienti di cardiochirurgia all’anno. 

medici in angola

Il progetto ha origine nel 2019, quando Eni e il governo angolano lanciarono un’iniziativa per favorire lo sviluppo delle competenze e la formazione dei medici locali mediante un programma di gemellaggio con istituzioni sanitarie italiane di riferimento.

Lo scorso anno, il progetto aveva compiuto un passo importante, con l’avvio, presso l’ospedale Divina Providencia di Luanda, delle attività di formazione per sedici medici angolani. 

La formazione d’eccellenza da parte di strutture sanitarie italiane è messa a disposizione dall’Ospedale Monzino, dall’Istituto Don Calabria e dall’Istituto Gaslini. Le aree tematiche di formazione previste dai diversi progetti dell’iniziativa includono, oltre alla cardiochirurgia, anche la nefrologia e dialisi pediatrica, ematologia pediatrica, neurologia pediatrica, salute materna e infantile, malattie infettive, epidemiologia, alimentazione e sistemi di referral a livello di assistenza sanitaria di base.

L’Angola, si legge sul sito di Eni, rappresenta uno dei mercati africani di maggior interesse per l’azienda italiana.

medici angolani in sala operatoria

Eni è presente in Angola con i progetti Upstream East Hub e West Hub e numerose iniziative che riguardano l’accesso alle risorse idriche e la promozione della salute nelle comunità locali. Progetti che puntano all’efficienza energetica, ma anche ad avere un impatto positivo sui territori.  

Tra questi vi sono il progetto integrato South West nelle province di Huila e Namibe, a supporto delle comunità locali colpite dalla siccità; interventi di elettrificazione di centri di salute e l’installazione di pannelli solari; un programma di sviluppo agricolo nell’area di Cabinda in collaborazione con le istituzioni locali; supporto all’iniziativa di Halo Trust per lo sminamento dei terreni nella provincia di Benguela e diverse iniziative nell’ambito della salute nelle aree di Luanda, Cabinda e Zaire, che prevedono programmi di formazione del personale sanitario e la fornitura di attrezzature e materiale medico.