Dal 13 al 17 di Febbraio si è svolta a Dubai la 27ma edizione di Gulfood, una delle più grandi fiere internazionali dell’alimentare, occasione in cui si riunisce tutta l’industria e i servizi che girano intorno al mondo dei generi alimentari, con una considerazione particolare per le aziende del Medioriente, dell’Africa e dell’Asia. All’evento hanno partecipato 180 aziende italiane.

L’ambasciatore italiano negli Emirati Arabi Uniti, Nicola Lener, ha dichiarato che a suo avviso questa sarà una partecipazione che porterà vantaggi al sistema alimentare italiano, soprattutto per ciò che riguarda il settore dei prodotti biologici.
“Questa parte del mondo esprime una domanda crescente di prodotti biologici. Tutti gli importatori ci dicono che cercano aziende italiane che producano questo tipo di prodotti alimentari. Credo che ce ne siano molte, un buon numero l’abbiamo qui, tante di più sono in Italia e per questo speriamo che Gulfood sia anche uno strumento per portare sempre più importatori locali e dell’area in Italia, nelle nostre aziende e le nostre grandi fiere italiane del food”, ha dichiarato Lener al termine dell’Innovation Talk denominato “The future of the Italian food system between innovation, safety and sustainability”, organizzato dall’agenzia Ice al Padiglione Italia di Expo Dubai.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, Savino Muraglia, membro del consiglio nazionale di Coldiretti, Oscar Farinetti, presidente di Eataly e Ahmed Al Shahibani, capo del progetto emiratino Food Tech Valley.

Gli Emirati “si sono dotati di una strategia di sicurezza alimentare focalizzata su logistica, sostenibilità efficienza e c’è tanto da fare nell’aumentare la produzione biologica”. In questo quadro, “le aziende italiane, i centri di ricerca e le università sono desiderose di cooperare su questo obiettivo. Il cibo è un veicolo potente nelle nostre relazioni bilaterali” ha sottolineato Lener.
La presenza italiana a Gulfood è sempre stata forte. Molti dei presenti sono ormai espositori abituali. Un esempio è Domenico Nappi, dell’azienda dolciaria Nappi 191, giunto quest’anno alla sua nona edizione.
Nappi spiega che per le industrie come la sua, la partecipazione ad eventi come Gulfood è fondamentale: l’80% del fatturato arriva dall’estero, per mantenere vivo l’interesse per i prodotti bisogna partecipare attivamente nella promozione della propria attività. È per questo che spesso le aziende, traendo vantaggio dalla partecipazione all’evento, decidono di investire in uno spazio più grande in fiera, proprio come ha fatto Domenico Nappi.

Nonostante la presenza di vecchi espositori, questa edizione è anche stata madre di un progetto pionieristico: è stato lanciato a Dubai, in concomitanza con Gulfood, il primo Nft – Non Fungibile Token – a livello mondiale, legato al gelato sostenibile. È stato creato da un’artista di origini ucraine, Tatiana Yatlo, e prende il nome di “Noble Sweet Transgress”.
Il progetto è stato supportato dalla Regione Abruzzo, attraverso l’Arap – azienda che promuove a Dubai l’idea di un Abruzzo sostenibile – e fa parte della collezione “Out of the box”, che ha come tema le produzioni agroalimentari sostenibili e la sicurezza alimentare.