In data 12 novembre il professor Giuseppe Nesi – Ordinario di Diritto Internazionale all’Università di Trento – è stato eletto dall’Assemblea Generale dell’ONU a New York, con 152 voti favorevoli, alla International Law Commission.

L’Italia torna quindi a ricoprire un ruolo nel quadro della Commissione del Diritto Internazionale, importante assemblea composta da 34 giuristi che ha il compito di regolamentazione e sviluppo del Diritto Internazionale.
La carriera del professor Giuseppe Nesi è segnata da esperienze nazionali ed internazionali di altissimo profilo: nel 1993 è stato consigliere giuridico della OSCE – ex Presidenza della Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa; nel 1996 ha avuto il ruolo di consigliere giuridico della Presidenza Italiana dell’Unione europea.
Nel 2000 è stato consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle responsabilità relative alla strage del Cermis.
Per ciò che concerne l’ambito diplomatico e istituzionale, egli ha ricoperto varie mansioni di rilievo internazionale: è stato nominato, dal 2002 al 2010, come esperto giuridico della rappresentanza permanente italiana all’ONU. Questo incarico ha poi portato Giuseppe Nesi a ricoprire l’incarico di consigliere giuridico del Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nella 65ª sessione, affiancando Joseph Deiss – economista e politico svizzero.
Nel 2013, Emma Bonino – Ministro degli Esteri – gli ha conferito la nomina di membro permanente del CIDU – Comitato interministeriale per i diritti umani.
Nonostante i numerosi ruoli ricoperti, quello che andrà a svolgere nel quadro dell’International Law Commission citato in precedenza – un organo sussidiario permanente delle Nazioni Unite, istituito dall’Assemblea Generale nel 1947 – sarà uno dei più prestigiosi e degni di nota della sua carriera.

Dalla fondazione di tale organo, l’Italia vi ha svolto un ruolo fondamentale, fornendo il suo contributo alla Comunità internazionale, grazie all’ausilio dei suoi più eminenti delegati provenienti dalle Scuole internazionalistiche.
È però la prima volta, dopo più di 10 anni, che tale incarico viene conferito ad un accademico italiano. Giuseppe Nasi è il quinto italiano a ricoprire questo prestigioso ruolo, questo importante risultato è stato anche il frutto di una articolata campagna attuata dal corpo diplomatico italiano negli ultimi tre anni.

“Si tratta di un importante indicatore del credito di cui gode il nostro Paese all’ONU” fa notare la Farnesina.
Il mandato del Professor Nesi avrà inizio nel 2023 e si estenderà fino al 2027.
Durante questi cinque anni egli dovrà occuparsi di problematiche fondamentali per la cooperazione internazionale, come ad esempio i temi della sostenibilità, la promozione dei diritti umani, ma anche questioni riguardanti i cambiamenti climatici. (a cura di Daria Alexe)