All’inizio dello scorso gennaio, il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio si era recato in visita in Giordania, come abbiamo raccontato in questo articolo. La visita era stata l’occasione per fare il punto sui rapporti bilaterali, caratterizzati da una solida amicizia, e discutere nuove iniziative, tra cui un nuovo memorandum sulla cooperazione allo sviluppo con al centro i temi dell’agricoltura e della sicurezza alimentare.

Intervistato dal The Jordan Times, Di Maio aveva affermato: “L’Italia sostiene con forza la stabilità e la prosperità della Giordania […] sia attraverso i nostri programmi di sviluppo, sia con la presenza di aziende italiane nel paese, attive soprattutto nei settori delle infrastrutture, dell’energia e delle telecomunicazioni”.
I buoni rapporti bilaterali e la stabilità politica ed economica che la Giordania mantiene in un contesto regionale complesso contribuiscono a creare un quadro interessante per le aziende italiane, come ha sottolineato l’Ambasciatore italiano ad Amman, Fabio Cassese, in un suo recente intervento nel podcast del MAECI Farnesinaxleimprese.

La forza che il “brand Italia” ha nel paese apre opportunità sia per i produttori di beni di consumo in ambiti come la moda, l’arredamento, la cosmetica e l’agroalimentare, sia per i produttori di macchinari e attrezzature, che rappresentano un punto di riferimento per la filiera della trasformazione.
Inoltre, la Giordania sta compiendo significativi sforzi volti a modernizzare i settori chiave della propria economia. Tra i settori più impegnati in questo processo di trasformazione e innovazione tecnologica vi è anche la filiera agricola e alimentare, caratterizzata da prodotti tipici della cultura mediterranea, come l’olio e la frutta, e da un tessuto imprenditoriale diffuso. Una delle sfide ancora da affrontare in questo ambito è la creazione di filiere di qualità: un’attività in cui la tecnologia e il know-how italiano possono trovare ampio spazio.

Infine, la Giordania sta investendo in modo deciso nella trasformazione ecologica: di recente, la Ministra dell’Energia Hala Zawati ha dichiarato che il governo punta ad aumentare fino al 30 per cento la quota delle rinnovabili nel suo settore energetico entro il 2030. L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza del paese dalle importazioni di idrocarburi e garantire la qualità della vita, in particolare per quanto riguarda l’accesso all’energia elettrica e all’acqua potabile. In questo senso, vi è interesse per il know-how italiano nell’affrontare il nesso ambiente-energia e nel trattamento di acque e rifiuti.
Insomma, la Giordania punta a sviluppare sempre di più i propri settori innovativi e cerca partner con cui collaborare: un’opportunità preziosa per le eccellenze italiane che vogliano inserirsi in un mercato regionale attraente ma molto competitivo.