INDiplomacy ha intervistato Filippo Covino, direttore dell’ufficio ICE di Amman, responsabile dei rapporti commerciali con Giordania, Iraq e Palestina. Ci siamo fatti raccontare le opportunità che questi paesi offrono.


Di Khalida El Khatir

“Siamo veramente felici per il successo avuto nei quattro giorni dedicati al Design italiano ad Amman. La fama del designer italiano Vico Magistretti e l’allestimento dell’area showroom durante i quattro giorni dell’evento hanno favorito una grande partecipazione di pubblico tra consumatori, addetti ai lavori, amanti del Made in Italy, blogger, influencer e studenti delle facoltà di architettura”. 

Filippo Covino, direttore di ICE Amman
Filippo Covino, direttore di ICE Amman

Con queste parole, Filippo Covino, Direttore dell’ufficio ICE di Amman, ha commentato l’esito dell’Italian Design Day, che si è tenuto nella capitale della Giordania e che ha visto come protagonista Vico Magistretti, con una mostra che ripercorre la sua attività creativa, a 100 anni dalla nascita. 

INDiplomacy ha voluto approfondire con il Direttore Filippo Covino, che segue oltre la Giordania, anche la Palestina e l’Iraq, il panorama delle relazioni e degli scambi commerciali tra l’Italia con i tre Paesi medio-orientali, le sfide attuali e le specificità dei rispettivi Paesi. 

Direttore Filippo Covino, lei è responsabile dell’ufficio ICE, che si occupa di promuovere le relazioni commerciali e di business tra l’Italia e Giordania, Iraq e Palestina. Come valuta i rapporti tra l’Italia e questi Paesi? 

I rapporti tra Italia e Giordania sono consolidati da anni, mossi anche da un movimento di giovani che hanno studiato nel nostro Paese, hanno acquisito esperienza; molti si sono fermati, altri sono rientrati, mantenendo sempre un grande affetto per l’Italia. Anche in Palestina e Iraq si percepisce ammirazione e riguardo per tutto ciò che è italiano.  

Gli eventi culturali alimentano l’amore per il nostro Paese ma sono anche un volano per avvicinare ed informare i potenziali consumatori/fruitori sulla tradizione e sulla storia racchiusa in ogni espressione del Made in Italy. Iniziative come il Design Day, dove abbiamo invitato gli studenti delle facoltà di architettura e di design dell’Università di Giordania, offrono l’opportunità di mantenere vivo il contatto con chi, da affermato designer e architetto di domani, saprà meglio spiegare perché utilizzare materiali e prodotti Made in Italy. 

Con la ripresa graduale dalla pandemia, come valuta i dati di interscambio commerciale tra l’Italia e Paesi che lei segue da Amman? 

Il 2021 si sta rivelando davvero interessante per il Made in Italy in Giordania, Territori palestinesi e Iraq. Come ICE sosteniamo le aziende italiane interessate ad esplorare questi mercati, favorendo anche forme di collaborazione industriale, che possono creare opportunità di crescita per entrambe le parti. 

Filippo Covino con gli studenti di arte della Jordan University a  Italian Design Day
Filippo Covino con gli studenti di arte della Jordan University a Italian Design Day

Le aziende italiane, secondo gli ultimi dati EuroStat, hanno approvvigionato la Giordania per 230,9 mln€ rispetto ai 182,6 mln€ dello stesso periodo 2020, segnando un +26,3%: perle fini, pietre/metalli preziosi/ lavori di gioielleria con 51,6 mln€ hanno raggiunto la prima posizione per effetto di un +221,3% rispetto allo stesso periodo 2020; in significativo aumento anche le nostre esportazioni di  apparecchi e congegni meccanici, apparecchi e materiale elettrico, mobili e prodotti/semilavorati in plastica. 

Nei Territori palestinesi sono giunte merci italiane, nel primo semestre 2021, per 16,9 mln€ rispetto a 13 mln€ dello stesso periodo 2020, realizzando una crescita di +29,5%: vetture automobili con 4,3 mln€ hanno mantenuto la prima posizione grazie ad un +53,7%, seguite dai prodotti di panetteria e pasticceria, cacao e sue preparazioni e soprattutto apparecchi e materiale elettrico con 2 mln€, in forte crescita importante con un +177,13%; macchine, apparecchi e congegni meccanici rappresentano la quinta voce del nostro export in questo Paese con 1,3 mln€, sia pure in flessione del -5,5%. 

Anche in Iraq si è registrato un andamento positivo del Made in Italy, complessivamente in aumento del +1,4% nel primo semestre di quest’anno, fornendo merci/prodotti per 244,4 mln€ rispetto a 240,9 mln€ dello stesso periodo del 2020: macchine apparecchi e congegni meccanici hanno mantenuto la prima posizione nonostante un -11,9%, a seguire apparecchi e materiale elettrico, lavori di ghisa ferro/acciaio. In rilievo le voci strumenti ed apparecchi medico-chirurgici con 11,4 mln€ e una crescita di +87,3%, e prodotti farmaceutici, in quinta posizione con 10,4 mln€/+16%.  

Che opportunità offrono questi Paesi alle aziende italiane e quali sono i settori più interessanti in un’ottica di sviluppo dei rapporti economici e commerciali?  

I settori più sensibili allo sviluppo e che possono presentare opportunità di business e di collaborazione industriale per le aziende italiane sono: 

Una delegazione di operatori giordani e palestinesi alla fiera Simac Tanning Tech di Milano
Una delegazione di operatori giordani e palestinesi alla fiera Simac Tanning Tech di Milano

Infrastrutture/Costruzioni: in Giordania per il necessario ammodernamento delle città dovuto alla crescente urbanizzazione e alla sistemazione del traffico civile/commerciale dell’asse Amman/Mar Morto/Mar Rosso/Aqaba, unico porto del Paese. In Iraq, in funzione dell’avviata fase di ricostruzione post-bellica e dell’aumento della popolazione, che per la prima volta ha superato i 40 mln. 

Agroindustria e Agroalimentare: la situazione di emergenza sanitaria ha evidenziato, già nel corso del 2019, le debolezze del settore agricolo, peraltro uno dei perni delle economie locali. I piani governativi sono incentrati sull’adeguamento tecnologico di macchine e macchinari, su una migliore organizzazione/collaborazione delle aziende nonché sulla crescita professionale degli addetti. 

Ambiente: le sfide più rilevanti risiedono nei settori dello smaltimento e trattamento dei rifiuti solidi urbani, ospedalieri ed industriali, dello smaltimento e trattamento delle acque reflue, della potabilizzazione dell’acqua.  

ICT: i piani di governo sono sempre più attenti allo sviluppo digitale e alla informatizzazione dei servizi; in Giordania alcune banche stanno avviando l’adozione della firma digitale, peraltro grazie a tecnologia e know how italiani. A febbraio 2021, ICE Agenzia ha organizzato il webinar “Meccatronica in Medio Oriente” che ha suscitato grande partecipazione e attenzione da parte delle aziende giordane e palestinesi coinvolte. 

Energie rinnovabili/pulite: la Giordania, quasi esclusivamente dipendente dai Paesi vicini per gas e combustibili, è molto attenta all’argomento: lo sviluppo e l’utilizzo di energia solare è in costante crescita ed è ormai tra i focus point dei piani governativi. A giugno 2019 ICE Agenzia, tramite l’Ufficio di Amman, ha organizzato il workshop “Renawable Energy in Jordan” che ha visto la partecipazione di 10 aziende italiane e operatori provenienti oltre che dalla Giordania, anche dai Territori palestinesi, dall’Iraq, dall’Egitto e dal Libano. 

Filippo Covino con l'ambasciatore Fabio Cassese alla serata inaugurale di Italian Design Day
Filippo Covino con l’ambasciatore Fabio Cassese alla serata inaugurale di Italian Design Day

Turismo sanitario: di particolare interesse in Giordania, il paese è la 1ª meta a livello regionale, la 5ª a livello mondiale e il 19° Paese al mondo per infrastrutture mediche. 

Oil&Gas: certamente per l’Iraq rimane il settore primario, ma necessita di ammodernamenti strutturali e produttivi. 

Quali sono invece le sfide a cui aziende e imprenditori italiani devono prepararsi? 

Nell’area è forte la presenza di competitors come Germania, Francia e ovviamente Cina, nonché i Paesi vicini, Arabia Saudita, EAU ed Egitto su tutti, ma le aziende italiane nel corso degli anni hanno acquisito le competenze per affrontare al meglio i diversi mercati e proporre il Made in Italy. È importante essere pronti ad affrontare mercati in ogni parte del mondo se interessanti, intendere l’esportazione come parte strutturale della strategia aziendale, saper ascoltare le esigenze locali: preparare i cataloghi in inglese ed arabo, avere il sito in inglese. 

Da non dimenticare che per le aziende interessate ad affrontare i mercati esteri, ICE Agenzia è sempre al loro fianco con attività di promozione, informazione, assistenza e formazione.  

Quali sono, secondo la sua esperienza, i punti di forza e le sfide da affrontare per le aziende italiane che si recano in Giordania per fare impresa? 

Filippo Covino presenta agli imprenditori giordani l'Italian Cultural Night
Filippo Covino presenta agli imprenditori giordani l’Italian Cultural Night

Il Made in Italy è riconosciuto come sinonimo di alta qualità, design e innovazione mantiene una posizione di privilegio nei gusti e nelle scelte di acquisto ed utilizzo: i consumatori e gli operatori giordani sono pronti ad accogliere le novità e le opportunità delle aziende italiane interessate a questo mercato. 

La Giordania è un importante attore regionale e un Paese stabile in una regione turbolenta. Quale pensa sia il segreto di tale stabilità? 

La Giordania gode di una posizione geografica strategica e di condizioni favorevoli per quanto riguarda commercio, sistema bancario, programmi di privatizzazione ed apertura agli investimenti stranieri che consentono al paese di aspirare a rappresentare un hub regionale per l’intera area del Medio Oriente e del Nord Africa.