Dopo un’attesa durata un anno in più del previsto, Expo 2020 ha finalmente aperto le porte al pubblico. Dal 1° ottobre al 31 marzo, gli Emirati Arabi accoglieranno 25 milioni di visitatori. L’esposizione universale aspira ad essere un simbolo della ripartenza globale: dopo quasi due anni in cui l’economia mondiale nel suo complesso ha sofferto i rallentamenti e le chiusure imposte dal Covid, molti paesi vedono Expo 2020 come un potenziale trampolino di rilancio dell’economia e degli scambi internazionali.

La fastosa cerimonia di apertura si è tenuta la sera del 30 settembre, con la partecipazione di star internazionali come Lang Lang e Andrea Bocelli, che ha chiuso la serata con la sua performance musicale. La mattina del 1° ottobre, invece, ha visto l’apertura ufficiale dei 191 padiglioni dell’esposizione. Il Padiglione Italia è stato inaugurato dal Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, assieme al Commissario Generale per Expo 2020 Dubai Paolo Glisenti e all’ambasciatore italiano negli Emirati Nicola Lener.

Padiglione Italia che solo poche ore prima aveva ricevuto il premio per il miglior progetto imprenditoriale dell’anno ai prestigiosi Construction Innovation Awards. L’ annuncio – si legge in una nota del Commissariato Generale di Sezione dell’Italia per Expo 2020 Dubai – è giunto nel corso della serata di premiazione dell’edizione 2021 che si è svolta presso Sofitel Dubai the Obelisk. Il Padiglione Italia era candidato anche nella categoria “Miglior progetto innovativo dell’anno”.

Il padiglione Italia ad Expo 2020

Il progetto del Padiglione Italia è firmato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria ed è un’architettura ideata con l’obiettivo di mettere in scena con creatività e innovazione “la bellezza che unisce le persone”, come recita lo slogan scelto dall’Italia per l’edizione di Expo 2020.

La struttura è ricoperta da tre scafi rovesciati di colore verde, bianco e rosso, a formare il più grande tricolore mai realizzato. Nell’idea dei progettisti i tre scafi rappresentano tre imbarcazioni italiane arrivate via mare, al fine di celebrare “la storia di uomini e esploratori italiani che nei secoli hanno solcato mari e terre lontane, intessendo contatti e relazioni con tutto il mondo”.

Il progetto racconta un “viaggio nella bellezza del nostro Paese, frutto costante di contaminazioni, scambi e connessioni di conoscenze, ingegno, talento e arte”, mentre il riutilizzo degli scafi fa riferimento ai valori della sostenibilità e dell’economia circolare.

Presentazione del Gemello del David al Padiglione Italia ad Expo 2020
Presentazione del Gemello del David al Padiglione Italia ©MASSIMO SESTINI PER @ITALYEXPO2020

All’interno del Padiglione, invece, il percorso espositivo, come spiega Italo Rota, “è scandito come un’ascesa, fino a un punto in cui diventi possibile, con l’immaginazione, osservare l’Italia dal cielo.” Al centro del padiglione, a rappresentazione del genio italiano, è stato collocato il “Gemello del David”, una meravigliosa ed accuratissima riproduzione del capolavoro di Michelangelo realizzata a Firenze da una squadra guidata dal restauratore Nicola Salvioli con l’aiuto di moderne tecnologie.

La volontà è stata quella di realizzare per Expo 2020 non solo uno spazio espositivo, ma anche “rappresentativo del migliore ingegno italiano”, grazie al contributo di aziende che rappresentano “la competenza italiana e l’innovazione tecnologica più avanzata e sostenibile”.