L’India entro il 2025 rappresenterà uno dei migliori mercati dell’abbigliamento con un valore complessivo pari a 93 miliardi di dollari e un tasso di sviluppo del 14% all’anno: dati che rendono il settore di gran lunga più attrattivo rispetto alla Cina e agli Stati Uniti.

Ciò è emerso da una ricerca condotta da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – e Pwc – network multinazionale di imprese di servizi professionali che fornisce servizi di consulenza di direzione e strategica, revisione di bilancio e consulenza legale e fiscale – sul settore moda in India e sulle prospettive per l’industria del fashion italiana, presentata nel corso dell’evento “Italy and India in the future of fashion” il mese scorso.

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Locandina dell’evento “Italy and India in the future of fashion” tenutosi il 22 febbraio scorso

Durante il webinar, trasmesso sulla pagina Facebook dell’Ambasciata d’Italia in India, con la collaborazione dell’ICE Agenzia, della Camera Nazionale della Moda, di Pwc e Assocalzaturifici, si è sottolineato che nel 2019 l’abbigliamento femminile ha avuto un valore di 22 miliardi di dollari che potrebbe crescere fino a 28 miliardi entro il 2025, mentre quello maschile di 26 miliardi di dollari che punta a salire a 34 miliardi entro il 2025. Il settore dell’abbigliamento maschile, in particolare, contribuisce al 60% del mercato online di brand e moda proveniente dall’ Occidente.

Il mercato indiano è dinamico, esistono potenzialità di crescita per le aziende italiane e per questo dobbiamo comprendere il mercato dei consumatori” ha dichiarato il direttore della sede ICE di Nuova Delhi, Alessandro Liberatori.

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Nel 2020 il mercato online dell’abbigliamento in India ha avuto un valore di 8 miliardi di dollari, il 60% per moda occidentale, e si stima che l’e-commerce dovrebbe passare dal 7,9% nel 2019 al 41% nel 2025. Oltre all’aumento della popolazione femminile che lavora, un incremento della disponibilità di spesa, la diffusione della moda occidentale, una diffusa conoscenza dei brand e nuovi brand locali con innovazioni di design uniche, il tasso di crescita è influenzato soprattutto dai giovani, “i millenials, che rappresentano il 34% della popolazione indiana, e la generazione Z” ha spiegato Erika Andreetta, Consumer Market consulting leader Pwc.

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Vincenzo De Luca, Ambasciatore d’Italia in India

Un punto importante su cui focalizzare l’attenzione è anche la crescita della cosiddetta fast-fashion e l’importanza della sostenibilità. Secondo l’Ambasciatore d’Italia, Vincenzo De Luca, “[…] la moda si sta adattando al cosiddetto new normal e in questa nuova fase di sperimentazione India e Italia possono unirsi, condividere esperienze su come costruire un nuovo ecosistema sostenibile nel mondo della moda e nella contaminazione tra culture, nella condivisione di conoscenze e competenze artigianali, possono far nascere le migliori idee”.

Per quanto riguarda l’approdo sul mercato indiano, Pwc suggerisce un piano d’azione che miri all’investimento su piattaforme di e-commerce, al modello del franchising, lo sviluppo di partnership e joint venture con operatori locali e store gestiti direttamente per i marchi con maggiori risorse e già noti nel mercato locale.

Dopo la scoperta di nuove opportunità per le startup italiane provenienti da agritech, foodtech e industria 4.0, ora è la volta del settore dell’abbigliamento. L’India, dunque, sembra essere un mercato con grande potenziale per gli investimenti italiani.