Lo scorso mese, Eni ha inaugurato una nuova terza turbina della Centrale Electrique du Congo (CEC) per implementare la rete di distribuzione dell’energia nella città di Pointe-Noire. L’elettricità in eccesso viene inviata alla città di Brazzaville tramite una rete ad alto voltaggio.

“Che la Centrale Electrique du Congo sia una ricchezza per il Paese lo dimostra il fatto che l’identità della centrale sia fortemente congolese. Il rapporto con la popolazione locale per noi è assolutamente fondamentale. Il potenziale umano sviluppato in CEC è rilevante per lo sviluppo del Paese” ha dichiarato Mauro Dalmazzone, Direttore Generale di CEC dal 2015.

Centrale Electrique du Congo

Il progetto Projet intégré”, che ha permesso di costruire nel 2010 la centrale elettrica, ha migliorato le condizioni di vita della popolazione di Pointe-Noire. La Centrale elettrica del Congo, infatti, sta continuando a contribuire alla trasformazione del Paese: con tre turbine a gas e una capacità di 484 MW, la CEC promuove la valorizzazione delle risorse energetiche del Paese in termini di economia, massimizzando l’uso del gas per la produzione di elettricità e lo sviluppo dei mercati locali.

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La CEC, insieme alla CED (Centrale elettrica di Djéno), ha permesso l’installazione di 6.500 punti di illuminazione stradale, rendendo la città congolese più sicura. Non va dimenticato, poi, che programma di accesso all’energia garantisce benefici ambientali, grazie alle ridotte emissioni di gas, e ha permesso la buona riuscita del Progetto Hinda – realizzato per gli abitanti dei centri urbani situati nei pressi dei giacimenti M’Boundi, Kouakouala, Zingali e Loufika – assicurando l’elettricità a 33 strutture comunitarie alimentate da pannelli solari (11 centri sanitari e 22 pozzi d’acqua potabile).