“Obiettivo raggiunto: 516 miliardi di export nel 2021! Con questo risultato, certificato dai dati Istat, abbiamo superato non solo le cifre del 2020, ma anche quelle del 2019, anno del boom”. Lo ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook.

La crescita delle esportazioni si inserisce nel contesto più ampio della sostenuta crescita che l’economia italiana ha dimostrato nel 2021, certificando una ripresa che va ben oltre il rimbalzo dopo la contrazione straordinaria del 2020 e che, per una volta, mette l’Italia davanti a tutti gli altri paesi europei.
I dati Eurostat, infatti, certificano una crescita del PIL pari al +6,4%, superiore alle attese già ottimiste degli scorsi mesi. Come spiega Marco Fortis, docente di Economia Industriale e Commercio Estero presso la Cattolica di Milano, sull’Huffington Post, “si tratta del più forte aumento tendenziale sui 12 mesi fatto registrare dalle economie dell’Eurozona in base ai dati ad oggi disponibili. Dietro di noi seguono Paesi Bassi e Cipro (6%), Portogallo (+5,8%), Belgio (+5,6%), Francia e Austria (+5,4%), Spagna (+5,2%), Lituania (+4,8%), Finlandia (+3,7%), Lettonia (+3,1%), e, molto staccate, Germania (+1,7%) e Slovacchia (+1,1%). Per un confronto, siamo cresciuti di più anche degli Stati Uniti (+5,5%).”
Segnali positivi arrivano sia dal settore manifatturiero, sia dai consumi e dagli investimenti. La produzione industriale italiana è cresciuta dell11,8%, riducendo a –1% la differenza con i numeri registrati prima della crisi. Si tratta di una crescita superiore a quella di Spagna (+7,5%), Francia (+6%) e Germania (+4%).

“In particolare – sottolinea ancora Fortis – nel 2021 l’Italia è stata il primo Paese dell’Eurozona per più forte crescita della produzione industriale di beni intermedi (+15,6%); il secondo dopo i Paesi Bassi per più forte crescita della produzione di beni di investimento (+13,8%); e il quarto dopo Lituania, Slovenia e Lettonia per più forte crescita di beni di consumo durevoli (+22,4%).”
Il record dell’export, pari al +18% su base annua (+20% verso paesi UE e +16% verso paesi extra UE), è stato celebrato dunque da Di Maio come un risultato estremamente positivo per il suo ministero, che si è attivato su diversi fronti per sostenere le imprese italiane in un momento difficile come quello della pandemia.
“Il nostro impegno ora va avanti forte di questi risultati. 1,5 miliardi di euro l’anno per i prossimi 5 anni a sostegno dell’export è solo l’inizio. Tutti i nostri sforzi andranno nella direzione di superare insieme ogni criticità che possa rallentare questa corsa, dal caro bollette ai costi della logistica. E per questo, ora serve il massimo sforzo da parte di tutti”, prosegue il comunicato del ministro Di Maio.
Tra gli strumenti utilizzati dalla Farnesina per sostenere esportazioni e commercio estero nella fase critica della pandemia spicca il Patto per l’Export.

Ideato grazie a un forte dialogo con le imprese e le associazioni di categoria, il Patto ha varato strumenti e misure per 5,7 miliardi di euro con l’obiettivo di favorire la ripresa e l’adattamento delle imprese italiane ad un mercato che negli ultimi due anni è cambiato radicalmente. Grande attenzione a e-commerce e fiere internazionali, dunque, ma anche un importante investimento nel national branding, con una campagna indirizzata ai partner commerciali più promettenti.
“Voglio ringraziare tutto il personale e il corpo diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per aver creduto fin dal primo momento in un progetto ambizioso come il Patto per l’Export, nato nel momento più buio della crisi e portato avanti anche con il sottosegretario Manlio Di Stefano” – conclude il comunicato. “Alle imprese, ai protagonisti di questa dimostrazione di creatività ed ingegno, va tutto il mio ringraziamento per l’intraprendenza e la professionalità”.