Il Presidente Sergio Mattarella è stato in Algeria, la prima volta in 18 anni per un capo di stato italiano. Un’occasione per ricordare Enrico Mattei e rafforzare i rapporti economici e culturali tra i due paesi.
Tra sabato 6 e domenica 7 novembre, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita di stato in Algeria.

Dopo aver deposto una corona di fiori al Monumento al Martire, commemorativo delle vittime della guerra d’indipendenza, il Presidente è stato ricevuto da diverse personalità politiche algerine. Mattarella ha incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune, il primo ministro Aymen Benabderrahmane, il Presidente del Consiglio della Nazione (la camera alta algerina) Salah Goudjil e il Presidente dell’Assemblea Popolare Nazionale (la camera bassa), Ibrahim Boughali.
Nel corso della visita, Mattarella ha avuto modo di incontrare alcuni rappresentanti della comunità italiana in Algeria, e di visitare siti archeologici e culturali, come la Basilica di Sant’Agostino e il Museo dell’area archeologica di Ippona.
Mattarella è il primo capo di stato europeo a visitare il Paese nordafricano da quando, nel dicembre 2019, Abdelmadjid Tebboune è stato eletto presidente. Quella di Mattarella rappresenta anche la prima visita di un capo di stato italiano in Algeria negli ultimi 18 anni: l’ultimo ad andarci era stato Carlo Azeglio Ciampi nel 2003.

Algeria e Italia hanno dei rapporti profondi, che affondano nel tempo. Per l’Italia, l’Algeria è un partner strategico, e intendiamo consolidare questo rapporto.
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana
Eppure, i legami tra Italia ed Algeria sono significativi: da un lato, l’Italia è il terzo partner commerciale dell’Algeria (primo cliente e terzo fornitore). Dall’altro, oltre ad essere un fornitore cruciale di gas per il nostro paese, l’Algeria è il primo partner commerciale dell’Italia in Africa e nell’area MENA. Nel 2020 l’interscambio commerciale tra i due paesi è stato pari a 5,83 miliardi di euro, nonostante un significativo calo dovuto alla pandemia.
La visita di Mattarella, dunque, è servita allo scopo di rafforzare i legami istituzionali, ma anche di preparare il terreno per un importante incontro bilaterale previsto per il 2022, che includerà un Business Forum ed un vertice intergovernativo alla presenza del premier Mario Draghi e di molti ministri italiani.

Per questo motivo, Mattarella era accompagnato, oltre che dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dal nuovo ambasciatore italiano ad Algeri Gianni Pugliese, anche dall’Ad di Eni, Claudio De Scalzi.
Del resto, nonostante l’ambizione fosse quella di rafforzare il partenariato strategico e sviluppare una collaborazione su temi come lo sviluppo di piccole e medie imprese e il rafforzamento della cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, il gas rimane al centro dei rapporti tra i due paesi.
Gas che, come spiega Massimiliano Boccolini su Formiche, “costituisce la quasi totalità delle nostre importazioni” mentre “l’Italia esporta in Algeria principalmente macchinari, prodotti petroliferi raffinati, prodotti chimici e siderurgici.” Dunque, “non è casuale la presenza di De Scalzi per i rapporti molto stretti rafforzatisi negli anni con la società energetica locale Sonatrach, partner nel progetto Transmed che porta il gas algerino in Italia a Mazara del Vallo attraverso la Tunisia.”
Il tema delle relazioni in ambito energetico ha dominato anche simbolicamente la visita di Mattarella: la domenica mattina, il Presidente ha infatti presenziato alla cerimonia di intitolazione di un giardino pubblico a Enrico Mattei, storico presidente dell’ENI. Mattei è una figura ricordata e apprezzata in Algeria a causa della sua vicinanza e del suo sostegno al movimento d’indipendenza algerino, come racconta bene il Post in questo articolo.
Infine, la visita ha fornito al Presidente Mattarella l’occasione di tornare su un messaggio che gli è caro, e su cui già si era soffermato durante la Conferenza Italia- Africa dello scorso ottobre: quello della fratellanza tra Europa e Africa, di un destino comune che ci rende bisognosi gli uni degli altri.
“È nostra convinzione che il futuro di Africa ed Europa sia un futuro necessariamente comune. E in questo rapporto l’Algeria è un punto decisivo” ha affermato Mattarella, sottolineando come l’Italia si stia operando per spingere “l’Unione europea a un rapporto sempre maggiore con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, anche perché sono la porta per la collaborazione con il continente africano che per l’Europa è fondamentale.”