Lo scorso 27 novembre, Eni e Snam hanno firmato un accordo riguardante la gestione dei due gruppi di gasdotti internazionali che collegano l’Algeria all’Italia.  

gas offshore in Algeria

L’accordo prevede che Eni ceda a Snam il 49,9% delle sue partecipazioni nelle società che gestiscono le condutture onshore che si estendono dal confine tra Algeria e Tunisia fino alla costa tunisina (cd. gasdotto TTPC) e i gasdotti offshore che collegano la costa tunisina all’Italia (cd. gasdotto TMPC). 

L’operazione prevede il conferimento di tali partecipazioni da parte di Eni in una NewCo, di cui Eni continuerà a detenere il 50,1%, mentre il restante 49,9%2 verrà ceduto a Snam per un importo di 385 milioni di euro.  

L’operazione, spiega una nota stampa delle due aziende, consente di valorizzare in maniera sinergica le rispettive competenze di Eni e Snam su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, favorendo potenziali iniziative di sviluppo nella catena del valore dell’idrogeno dal Nord Africa.  

Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni
Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni

Questa operazione – ha spiegato l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi – ci consente di liberare nuove risorse da impiegare nel nostro percorso di transizione energetica, mantenendo nel contempo con Snam la gestione di un’infrastruttura strategica per la sicurezza delle forniture al Paese. Il gas avrà un ruolo fondamentale nell’accompagnare la transizione dei sistemi energetici verso modelli a zero emissioni, ed è importante mantenere disponibilità e diversificazione delle rotte di fornitura di questa fonte”.  

Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha commentato: “Questo accordo consolida il ruolo centrale di Snam nella sicurezza degli approvvigionamenti dell’Italia e nel trasporto di energia dall’area mediterranea. Grazie all’operazione, Snam proietta la propria infrastruttura verso il Nord Africa, che rappresenta un’area chiave per le forniture di gas all’Italia e in prospettiva per lo sviluppo dell’idrogeno. In futuro, infatti, il Nord Africa potrà diventare anche un hub per la produzione di energia solare e idrogeno verde”. 

Marco Alverà, amministratore delegato di Snam
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam

L’operazione rientra nella più ampia strategia di Eni che prevede l’ottimizzazione del portafoglio per accelerare la crescita nei settori relativi alla transizione energetica. L’acquisizione permette a Snam di posizionarsi su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia e per le prospettive di sviluppo della catena del valore dell’idrogeno anche grazie alle risorse naturali del Nord Africa.   

L’esecuzione dell’operazione è subordinata ad alcune condizioni sospensive, relative in particolare alla necessità di ottenere il via libera dalle autorità antitrust, da parte delle autorità tunisine e dai soci e consigli di amministrazione di alcune delle società target. L’operazione, di conseguenza, si concluderà solo nel 2022.