INDiplomacy ha seguito la conferenza che Andersen, insieme a Confindustria e Ministero degli Esteri, ha organizzato, nell’ambito dell’iniziativa “The Bridge Africa-Europe” per svelare le opportunità di investimento e collaborazione nel settore agricolo della regione.
di Leonardo Brembilla
Rafforzare le relazioni tra Africa ed Europa in ambito agricolo ed esplorare le opportunità offerte dai mercati di Nigeria, Ghana e Costa d’Avorio: questi sono stati i temi al centro della seconda conferenza sullo sviluppo del business sostenibile tra i due continenti, patrocinata dal ministero degli Affari Esteri italiano e da Confindustria Assafrica & Mediterraneo. La conferenza, organizzata nell’ambito del progetto The Bridge Africa-Europe della società di consulenza Andersen, si è tenuta il 30 settembre in forma digitale, con la partecipazione di numerosi esponenti delle istituzioni e del settore privato.

Il seminario – che ha seguito un primo incontro sul tema delle energie rinnovabili con specifico riferimento ai mercati del Sudafrica, dello Zambia e della Namibia – ha voluto quindi approfondire, a beneficio delle aziende africane ed europee e di potenziali investitori, il settore dell’agribusiness in West Africa, con particolare focus su tre importanti economie della regione.
L’agricoltura ha un ruolo prioritario nello sviluppo economico del continente africano. In questo senso, il legame tra Africa ed Europa nell’ambito dell’agribusiness è sempre più significativo e l’Italia, leader mondiale del settore agroalimentare, gioca un ruolo importante nelle relazioni agricole tra i due continenti.
Secondo Reginald Yofi Grant, CEO del Ghana Investment Promotion Center, “l’Africa ha grande potenziale in termini di agricoltura. Circa il 60% della terra arabile non coltivata dell’intero pianeta si trova proprio in Africa. Inoltre, la crescita demografica e l’età media bassa fanno dell’Africa sia un bacino di consumatori sia una fonte di forza lavoro estremamente interessante in una prospettiva che guarda al futuro dell’agricoltura globale.“

“Tuttavia, per sbloccare questo enorme potenziale è necessario modernizzare l’agricoltura. Dobbiamo rafforzare le filiere locali, sviluppando capacità di trasformazione dei prodotti agricoli, ma anche sulla digitalizzazione e sul miglioramento degli standard di qualità. In questo senso, le partnership con paesi come l’Italia sono fondamentali”.
Nigeria, Ghana e Costa d’Avorio rappresentano alcune delle economie più rilevanti della regione, con settori agricoli molto forti. “La Nigeria è la più grande economia dell’Africa, e si sta impegnando a ridurre la dipendenza della propria economia dal settore petrolifero, attraverso la diversificazione e la costruzione di nuove infrastrutture, come ad esempio impianti di trasformazione dei prodotti agricoli, al fine di rafforzare la domanda locale ma anche le esportazioni” ha affermato Otunba Adeniyi Adebayo, Ministro delle Infrastrutture, del Commercio e degli Investimenti. “Siamo pronti a collaborare con nuovi investitori per raggiungere questi obiettivi” ha concluso il ministro.

La Costa d’Avorio, come ha spiegato l’Ambasciatrice svizzera a Yamoussoukro Anne Lougon-Mulin, è il primo produttore mondiale di cacao. “Questo ha avuto effetti positivi sull’economia nel suo complesso, ma ha anche reso il paese fortemente dipendente dai mercati internazionali. È necessario un piano di trasformazione dell’agricoltura, che investa sulle competenze dei lavoratori, sulle infrastrutture e sulla pubblica amministrazione e punti a diversificare la produzione. La Costa d’Avorio ha una tradizione liberale, aperta agli investimenti. Le prospettive sono buone, ma ci sono alcuni aspetti su cui bisogna migliorare” ha concluso l’mbasciatrice.
Anche il Ghana ha come priorità la modernizzazione e la diversificazione del settore agricolo. “Il settore offre molte opportunità alle aziende estere. L’Italia è un attore fondamentale nel settore, e il Ghana potrebbe beneficiale molto dal contatto con le competenze e la tecnologia italiana” ha detto l’Ambasciatrice italiana Daniela d’Orlandi, elencando alcune delle iniziative italiane nel settore agricolo ghanese, alcune di natura privata e altre gestite da enti pubblici come ICE e Sace. Tra queste, un progetto del gruppo Cassa Depositi e Prestiti volto a sostenere i produttori locali di cacao nel migliorare la qualità e la quantità della produzione in modo sostenibile.

Infine, Fabrizio Lobasso, vicedirettore dell’ufficio per l’Africa Subsahariana del ministero degli Esteri e già ambasciatore in Sudan, ha ricordato che il prossimo 8 ottobre prenderà il via a Roma la Conferenza ministeriale Italia-Africa. La Conferenza riunirà le delegazioni dei 54 Paesi africani, i rappresentanti dell’Unione Africana e delle altre principali organizzazioni regionali africane, oltre a istituzioni italiane e rappresentanti del mondo economico, imprenditoriale, accademico e del terzo settore.
“Quest’anno, l’appuntamento si inserisce nel quadro della Presidenza italiana del G20 e sarà incentrato sui suoi tre pilastri, “People, Planet, Prosperity”, collegandosi anche al partenariato con il Regno Unito per la COP26. A differenza che in passato, questo evento non sarà più un dialogo diseguale, tra una parte che dà e l’altra che prende. Sarà l’occasione per un dibattito su basi egualitarie tra idee e visioni parimenti valide. Abbiamo sempre più bisogno di un dialogo bilanciato ed interculturale, che sappia trovare una sintesi comune, guardando ai valori che ci accomunano” ha concluso Lobasso.